lunedì 7 aprile 2008

Visita Preso L'Azienda Meat (Macchine Enoligiche Agricole Alto Tevere)


Visita Preso L'Azienda Meat (Macchine Enoligiche Agricole Alto Tevere)

Visita Preso L'Azienda Meat (Macchine Enoligiche Agricole Alto Tevere)


Visita Preso L'Azienda Meat (Macchine Enoligiche Agricole Alto Tevere)

Visita Preso L'Azienda Meat (Macchine Enoligiche Agricole Alto Tevere)


Visita Preso L'Azienda Meat (Macchine Enoligiche Agricole Alto Tevere)

Visita Preso L'Azienda Meaat (Città Di Castello)


Visita Preso L'Azienda Meat (Macchine Enoligiche Agricole Alto Tevere)

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi (Perugia)

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi (Perugia)

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi (Perugia)

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi (Perugia)

Visita preso l'azienda Enoagricola Rossi


sabato 8 marzo 2008

Motore Passo-Passo

I motori passo-passo, spesso chiamati anche step o stepper, sono considerati la scelta ideale per tutte quelle applicazioni che richiedono precisione nello spostamento angolare e nella velocità di rotazione, quali la robotica ed i servomeccanismi in generale. Tuttavia ultimamente, per le applicazioni high-end, vengano spesso sostituiti da motori brushless o da attuatori voice-coil.

Il principio di funzionamento :
I motori passo-passo sono motori che, a differenza di tutti gli altri, hanno come scopo quello di mantenere fermo l'albero in una posizione di equilibrio: se alimentati si limitano infatti a bloccarsi in una ben precisa posizione angolare.
Solo indirettamente è possibile ottenerne la rotazione: occorre inviare al motore una serie di impulsi di corrente, secondo un'opportuna sequenza, in modo tale da far spostare, per scatti successivi, la posizione di equilibrio.
È così possibile far ruotare l'albero nella posizione e alla velocità voluta semplicemente contando gli impulsi ed impostando la loro frequenza, visto che le posizioni di equilibrio dell'albero sono determinate meccanicamente con estrema precisione.

Vantaggi dei motori passo passo:
Quelli costruiti con tecnologia comune hanno un costo non elevato, relativamente ad altri tipi di motore con analoghe prestazioni.
È possibile realizzare azionamenti di precisione controllati da computer in catena aperta, cioè senza utilizzare sensori di posizione o di velocità. Sono quindi utilizzabili con relativa semplicità e senza richiedere particolare potenza di calcolo.
Hanno un'elevata robustezza meccanica ed elettrica: infatti non esistono contatti elettrici striscianti e, se necessario, possono essere realizzati anche in ambiente completamente stagno.
È facile far compiere all'albero piccole rotazioni angolari arbitrarie in ambedue i versi e bloccarlo in una determinata posizione.
La velocità di rotazione può essere molto bassa anche senza l'uso di riduttori meccanici.
Hanno molto spesso momento d'inerzia piuttosto basso
Sono molto stabili nella posizione a rotore bloccato e non presentano pendolamenti come nei sistemi brushless
Se dimensionati bene non necessitano di alcuna taratura.

Difetti dei motori passo passo :
Richiedono sempre circuiti elettronici per il pilotaggio, in genere di tipo digitale.
Hanno un funzionamento a scatti e producono vibrazioni, soprattutto ai bassi regimi e se si adottano le tecniche di pilotaggio più semplici.
Il loro rendimento energetico dipende dalla tecnologia costruttiva adottata, la potenza meccanica espressa come coppia e misurata in Nm (Newton per metro), a parità di assorbimento in corrente, dipende spesso dal tipo di pilotaggio elettrico/elettronico adottato.
Permettono una velocità di rotazione massima intorno a 1000-1500 rpm. Esistono tuttavia motori che raggiungono i 4000-5000 rpm tramite sistemi di retroazione ad anello chiuso. La loro caratteristica di coppia tuttavia scende quasi esponenzialmente al crescere della velocità

La costruzione elettromeccanica :
I motori passo-passo si dividono tradizionalmente in tre grandi gruppi: motori a magnete permanente, motori a riluttanza variabile e motori ibridi; questi ultimi sono i migliori. In realtà la quasi totalità di quelli oggi reperibili sono proprio del terzo tipo.
Un motore ibrido è costituito da un rotore e da uno statore; nella fotografia a lato è riportato un esemplare non particolarmente recente ma in cui si vede chiaramente la struttura.
Il rotore appare come una coppia di ruote dentate affiancate e solidali all'albero (i "denti" sono chiamati coppette) costituite da un nucleo magnetico (le due ruote sono permanentemente magnetizzate, una come NORD, l'altra come SUD) e le coppette in materiale ferromagnetico. Il numero di denti è variabile ma 50 è in assoluto il più frequente. Tra le due ruote è presente uno sfasamento esattamente pari ad 1/2 del passo dei denti: il dente di una delle due sezioni corrisponde quindi alla valle dell'altra. Nel rotore non sono presenti fili elettrici e quindi manca completamente ogni connessione elettrica tra la parte in movimento e quella fissa. In genere il rotore è montato su cuscinetti a sfera, anche nei modelli economici.
Lo statore appare come il classico insieme di avvolgimenti ed il circuito magnetico è costituito da 4 o, più frequentemente, 8 "espansioni polari" (otto in quello mostrato fotografia). All'interno dello statore sono presenti piccoli denti che si affacciano esattamente a quelli del rotore o meglio, sono esattamente affacciati al rotore solo il gruppo di denti appartenenti ad una espansione polare e a quella opposta; le altre coppie sono sfalsate rispettivamente di 1/4, 1/2 e 3/4 del passo dei denti. Avvolti intorno ai poli magnetici dello statore ci sono i fili che, opportunamente percorsi da corrente, generano il campo magnetico.
All'esterno sono evidentemente presenti le alimentazioni dei vari avvolgimenti; in pratica le fasi possono essere avvolte secondo due schemi:
Sono presenti due soli avvolgimenti (avvolti su più espansioni polari) e quindi all'esterno arrivano due sole coppie di fili: in questo caso si parla di motori bipolari in quanto la corrente dovrà percorrere le fasi nei due versi al fine di creare gli opportuni campi magnetici.
Sono presenti quattro avvolgimenti avvolti a coppie, in antiparallelo, sulle espansioni polari; all'esterno arrivano almeno cinque fili (spesso sono infatti presenti delle connessioni interne al motore tra le varie fasi). Si parla in questo caso di motori unipolari in quanto la corrente nella singola fase ha sempre lo stesso verso. È possibile creare due campi magnetici opposti semplicemente scegliendo in quale dei fili debba passare la corrente.
Una tipologia particolare di motore passo-passo è utilizzabile sia in configurazione unipolare che bipolare: si tratta di quelli a 6 o 8 fili.
Il numero di differenti posizioni di equilibrio presenti in una rotazione completa dell'albero è in genere indicato come passi per giro e dipende del numero dei denti del rotore e dai poli dello statore, non dal numero di fili uscenti o dal numero delle fasi, questo numero è spesso stampato sul contenitore ed espresso in gradi.

Motore Passo-Passo








sabato 19 gennaio 2008

Trasduttore LM 35


Trasduttore LM 35

Il trasduttore LM 35 lavora per temperature comprese tra -55°C e +150°C; la tensione d'uscita Vu proporzionale alla temperatura secondo la relazione:

Vu=Kt (Vu=tensione d'uscita), (Kt=temperatura, costante di proporzionalità che per un componente in esame vale 10)
K=Vu/T=10mv/°C.

La tensione di alimentazione di questo trasduttore è compresa tra 4v e 20v, per misurare la tensione d'uscita il componente va configurato con l'ausilio di una resistenza R collegata come in figura e scelta in modo tale che sia R=Vu/30ma.

Schema A Blocchi Di Un Sistema Di Controllo Ad Acquisizione Dati


Schema A Blocchi Di Un Sistema Di Controllo Ad Acquisizione Dati

Lo schema a blocchi rappresentato si riferisce ad un controllo di processo industriale tramite microprocessore. Notiamo inanzitutto uno o più trasduttori, essi forniscono dei segnali analogici proporzionali alle grandezze fisiche da controllare(temperatura, posizione, velocità).
Questi segnali che sono spesso di pochi millivolt, hanno necessità di essere amplificati in modo da ottenere tensione dell'ordine di pochi volt, ampiezza necessaria per le elaborazioni successive. L'amplificatore se è necessario è seguito da un filtro passa-basso utilizzato per eliminare i componenti di rumore in alta frequenza.
Il segnale prosegue successivamente in un multiplexer analogico, tale circuito è un dispositivo a più ingressi ed una sola uscita, funzionante in modo che sotto l'azione di opportune sollecitazioni d'ingresso trasferisce in uscita una sola delle entrate; è cosi possibile analizzare una sola variabile fisica alla volta.
L'uscita del multiplexer comanda ogni circuito S/H(Sample-Hold) che ha lo scopo di mantenere costante l'ampiezza alla sua uscita per un tempo tale da consentire al convertitore ADC di completare la sua conversione.
Avvolte il blocco S/H non è strettamente necessario se la variabile da controllare non varia con rapidità.

venerdì 18 gennaio 2008

Blog In Aggiornamento

Blog In Aggiornamento..........................................


martedì 15 gennaio 2008

Definizione Di Funzione Continua

Una funzione f(x) definita in un intervallo [a,b] è continua in un punto x0 di tale intervallo se esiste finito il limite ed esso è uguale alla funzione calcolata in quel punto
Lim f(x) =f(x0)
x->x0
Esempio numerico
F(x)= x^3-1 controlliamo che sia continua in 2
F(2)= 7
Lim x^3-1 = 7
x->2
Per stabilire se una funzione è continua in un punto x0 dobbiamo:
deve esistere f(x0)
deve essere finito il limite per x -> x0
devo confrontare i valori che devono coincidere
Se una funzione è continua in tutti i punti dell’intervallo allora è continua in quell’intervallo

Punti di discontinuità…
di prima specie
di seconda specie
di terza specie o eliminabili
x0….di prima specie
se esistono finiti i due limiti sia a destra che a sinistra ma questi sono diversi
lim f(x) = l1 lim f(x) = l2
x-> x0+ x-> x0-








x0….di seconda specie
se esiste almeno uno dei due limiti
a destra o a sinistra è infinito o non
esiste
esempio numerico:
f(x) = x^2-3 "1 è punto di disc. Infatti lim f(x)= 00
x-1 x->1


x0….di terza specie o eliminabile
se esiste finito il limite che tende ad x0 ma in x0 la funzione non esiste o assume un valore diverso dal limite
esempio numerico:
f(x) = x^2-9 lim x^2-9 = lim (x+3)(x-3) = -6
3-x x->3 3-x x->3 -(x-3)